Allenarsi d’inverno e nelle avversità

Spesso si dice che una delle vere rovine per tutti i traceur sia la pioggia. La maggior parte dei traceur, in particolare i principianti, storcerà il naso alla vista di nuvole scure o al primo vento freddo e si dirigerà verso casa, rassegnandosi a un altro giorno senza allenamento. Una delle visioni che prevale nella comunità di parkour sembra essere quella di considerare i mesi invernali come mesi di allenamento indoor e di preparazione, fino a che non torna il sole e allenarsi fuori ridiventa piacevole; pare che durante le condizioni atmosferiche avverse uno possa solo starsene zitto a guardare fuori aspettando che neve o pioggia smettano per ritagliare una o due ore di allenamento durante quell'intervallo.

Deve essere così per forza? Decisamente no.

Infatti, se questo è stato il tuo approccio di allenamento fino ad ora, allora hai perso non solo diversi mesi di allenamento ogni anno, ma anche una chiara opportunità di approfondire un'area del parkour poco esplorata. L'inizio dell'inverno non deve presagire la fine dei miglioramenti, invece, se approciato correttamente e con un pizzico di riflessione, le condizioni meteo difficili possono fornire un tipo nuovo di sfide attraverso le quali possiamo imparare, crescere e migliorare tanto quanto faremmo nei miti mesi estivi. Il segreto è abbandonare la visione che il tempo sia buono o cattivo: questa prospettiva limitante ci lascia alla mercè di una variabile incontrollabile, il che non è qualcosa che un traceur dovrebbe mai volere. Non c'è, naturalmente, né il bello né il cattivo tempo... c'è solo il tempo. Si presenta in molte forme e può cambiare spesso, e si sa che certe condizioni atmosferiche sono più appropriate a certe attività. Comunque, gli individui veramente adattabili trattano i cambiamenti del tempo come farebbero con differenti tipi di ostacolo: come muri di altezze diverse o salti di diverse lunghezze, o ancora come un nuovo tipo di terreno sconosciuto. In breve, li considerano come opportunità piuttosto che problemi.

Una sano rispetto per la natura

Certo, ci sono considerazioni che vanno fatte quando ci si allena in condizioni avverse. Questa è una questione di buon senso, ma vale la pena ripensarci e averlo sempre in mente. Adattarsi al tempo è esattamente questo - adattamento: non vuol dire continuare come al solito, indifferenti alle condizioni climatiche. Un punto di vista così arrogante contraddice l'idea che l'armonia tra individuo e natura debba essere trovata e coltivata. Bisogna semplicemente adattare il proprio allenamento alle condizioni ambientali che si presentano e prendere delle precauzioni quando necessario. Comunque, allenarsi al freddo e all'umido può essere enormemente rinforzante, così come può diventare una vera prova della vostra perseveranza e impegno. Fin tanto che lo si fa correttamente e nel rispetto dei pericoli, allenarsi in condizioni metereologiche avverse può essere enormemente gratificante.

Il Fattore Freddo

Sappiamo dall'esperienza che temperature ambientali moderatamente fredde migliorano le prestazioni. Ma il freddo intenso influenza negativamente le nostre performance e periodi prolungati di esposizione a basse temperature possono essere mortali se si arriva all'ipotermia (l'abbassamento della temperatura interna). Diversamente dall'acclimatazione al caldo, il corpo umano non ha abilità adattative al freddo eccezion fatta per la sopportazione mentale. È quindi assolutamente fondamentale che si mantenga una temperatura corporea durante gli allenamenti al freddo. I muscoli e i legamenti devono essere tenuti caldi o si rischiano infortuni. La parola d'ordine è stratificarsi, così che gli strati trattengano il calore naturale del corpo vicino alla pelle, mantenendo la temperatura stabile e appropriata. Lo strato a contatto con la pelle dovrebbe essere di materiale traspirante, come il polipropilene, che lascia passare l'umidità della sudorazione, prevenendo il raffreddamento vicino al corpo durante l'allenamento. Coprirsi la testa e le mani quando fa veramente freddo, e indossare calzini e scarpe decenti, visto che la maggior parte del calore corporeo è dissipato attraverso le estremità. Inoltre, evitare di indossare cotone a causa del suo scarso potere isolante, che si riduce ancora se umido. Gore-tex e altri materiali impermeabili sono l'ideale per lo strato più esterno. Lana, polipropilene e poliestere trattati sono le fibre più isolanti da indossare sotto. Evitare di coprirsi troppo, comunque, visto che gli esercizi ci riscalderanno molto - in generale, vestitevi come se la temperatura fosse 6-7 gradi più alta. Evitare di correre su superfici dure, potrebbero essere ghiacciate: meglio la neve che provoca maggior attrito. A basse temperature l'umidità tende allo zero e una grande quantità di fluidi viene persa attraverso la respirazione, è quindi necessario mantenere un'adeguata idratazione per assicurare il corretto recupero dei muscoli dopo l'allenamento. Usate bevande energetiche ad alte concentrazioni di carboidrati, poiché sostengono il sistema immunitario, aiutando a prevenire raffreddori o peggio. In condizioni di freddo, il riscaldamento e il defaticamento sono ovviamente importanti e richiedono, in proporzione, più tempo. Se possibile, riscaldarsi al coperto prima di uscire al freddo ed evitare di stare all'aperto a fare niente, visto che il corpo si raffredda molto velocemente, aumentando la possibilità di infortunarsi. Il vento freddo è un altro pericolo nascosto che va considerato nella pianificazione del vestiario, e vale sia per il vento naturale che per lo spostamento dell'aria creato dai movimenti rapidi. Tutto ciò vuol dire sessioni di allenamento più rapide ma più intense e minimizzando i tempi morti e le pause nei periodi freddi, e non è una cosa brutta.

L'opportunità nell’avversità

Al di là del semplice sapersela cavare in cattive condizioni atmosferiche, c'è un vero lato positivo nel prolungare l'allenamento ai mesi invernali. Nell'immediato, vi si presenta un ambiente di allenamento interamente diverso! Coperto di neve, lavato dall'acqua, battuto dai venti, oscurato dalle nuvole, il mondo risulta molto differente da quello dei giorni caldi e assolati. Ancora, non necessariamente peggiore, solo diverso. E non è uno degli obiettivi del parkour quello di sapersi spostare efficientemente in qualsiasi ambiente in qualsiasi condizione? Quindi prendetela come un'opportunità per padroneggiare un altro ambiente: adattatevi e superate. Le possibilità sono tantissime. Potrete investire più tempo ed energie nell'osservazione di ciò che vi circonda, prestando più attenzione che mai ai dettagli. Quanto veloce puoi muoverti sul terreno bagnato? Quale dovrà essere la tua velocità e come dovrai posizionare il tuo centro di equilibrio per poterti muovere efficacemente? Il vostro appoggio deve diventare più certo, più forte per compensare il bagnato e il freddo. I vostri atterraggi dovranno essere più sensibili, leggeri e controllati a causa dell'incertezza dell'appoggio e della possibile presenza di ghiaccio. In breve, la vostra consapevolezza mentale e fisica dovrà espandersi per far fronte a queste nuove sfide, e questo processo aumenterà notevolmente la zona di comfort in cui vi allenate. Queste osservazioni sono spesso trascurate nella confortevole pratica del parkour con il bel tempo, semplicemente perché possono esserlo: possiamo permetterci di essere meno attenti quando il terreno è asciutto e morbido e le condizioni sono calde e accoglienti. Ma sfruttate le opportunità offerte dalle avverse condizioni meteorologiche e quando le nuvole dell'inverno passano e si torna a praticare in condizioni "ideali", troverete che ci si sposta con una nuova fiducia e migliori capacità. Non solo, ma crescerete sapendo che non importa quali condizioni si incontreranno, sarete in grado di adattarvi e trasformarle in alleati, come una nave con un buon capitano sfrutta le onde per superarle. È proprio come dopo essere sopravvissuti a una terribile tempesta in mare, grazie alle proprie capacità, emergerà un profondo senso di realizzazione e padronanza di sé per aver superato con successo condizioni avverse durante la propria formazione. Se ci si pensa, tutti i fenomeni atmosferici sono come una tempesta. Il mondo è infatti soggetto a un unico grande pattern di movimenti atmosferici, una rete di interrelate cause ed effetti che compongono la troposfera: è tranquillo e asciutto qui proprio perché è tempestoso e torrenziale da un'altra parte. Questa tempesta è in corso in tutto il mondo contemporaneamente e lo studente si limita alle parti della tempesta che trova più confortevoli - si limita a un allenamento con il bel tempo. Il maestro, invece, sa che per essere veramente efficiente si deve imparare ad essere produttivi in qualsiasi condizione; che un praticante deve essere sereno di fronte a tutte le avversità apparenti. Bisogna diventare l'occhio della tempesta.

Di Dan Edwardes Tradotto da Gato e postato su APKI da David ©Parkour Generations Ltd. Adattato da Saiu

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